A volte mi domando dov’è finita l’Italia, anzi, dove sono
finiti gli italiani?
In un momento così delicato per il paese, stretto tra crisi
economica e disgrazie varie, la progressiva perdita di credibilità del nostro
tricolore nel mondo inquieta non poco.
Sembra che ultimamente non ci sia cosa che in Italia si
sappia più fare, niente ci riesce più bene, anche se a veder bene, l’italiano è
sempre stato bravo a confondere, a mascherare, a dar a d’intendere che……
La nostra politica, pagata profumatamente ad ogni singolo
deputato o senatore eletto, è attualmente in mano a dei “tecnici” (pagati anche
loro, che diamine!), che tecnicamente stanno “risanando” i conti, pescando
nelle sicure acque dei contribuenti più modesti, del ceto medio, dei lavoratori
dipendenti, dei pensionati, senza per questo farsi alcun scrupolo, non avendo
essi elettori ai quali dover qualcosa.
E la parata della
Festa della Repubblica di oggi, mi conferma quanto ripieni di niente sappiano
essere i nostri politici! Con che coraggio vedranno sfilare mezzi e soldati,
che altrimenti potrebbero essere utili a spalare macerie ed a ricostruire?
E’ certo che la situazione fosse davvero critica, come è
certo che negli ultimi anni la politica avesse pensato a tante cose, ma non
sicuramente al bene del paese e che quindi, quando ti accorgi di avere un tubo
che perde e sai di averlo trascurato da tempo,
chiami un “tecnico” a ripararlo, così, tu hai fatto quanto potevi e la responsabilità del lavoro la lasci a lui!
Né in questo momento mi è facile parlare della gestione
degli eventi naturali, fatta salva la voglia di solidarietà degli italiani, che
a dire il vero però, ormai sanno manifestare quasi solo con candele accese su
Facebook ed eventi virtuali, in cui abbondano i “mi piace”!
Se poi guardo al vacuo ed all’effimero e guardo il dorato
mondo del nostrano pallone, allora la disperazione diventa ancora più cupa!
Oltre alla pessima immagine che stiamo trasmettendo al mondo, della solita
maccheronica e disonesta gestione delle cose, dispiace anche vedere che uno
scandalo importante come quello delle scommesse, venga gestito da tutti in
maniera individuale, con tutti pronti a difendere uno solo perché appartenente
alla propria squadra e a farne una difesa d’orticello, senza auspicare una vera
pulizia generale!
Però, nonostante tutto, voglio terminare in maniera positiva,
avendo or ora visto una pubblicità di alcuni bambini che cantano il nostro inno
e visto che tra le Olimpiadi e gli Europei di calcio, lo sentiremo spesso
suonare, voglio lasciare con le sue
parole: “Noi siamo da secoli, calpesti, derisi, perché non siam popolo, perché siam
divisi. Raccolgaci un’unica Bandiera, una speme: di fonderci insieme… già l’ora
suonò”!
Come direbbe il
Saverio di benignana memoria all’amico Mario (dal film Non ci resta che
piangere): “oh Mameli…. datti una mossa”!!!
Nessun commento:
Posta un commento