Sono il felice possessore di due splendidi gatti bianco-grigi, di
semi razza, nel senso che il padre era un persiano cincilla', campione di non
so' cosa e la madre una "ragazza" di strada, evidentemente attratta
dal fascino del maschio di razza e circuita a dovere. Dal connubio sono nati
Tocai e Pinot.
Li abbiamo presi a
Pisa e visti i nomi sarebbe stato piu' logico prenderli a Montalcino o sulle
colline del Chianti, ma tant'e'... a dire il vero non so' nemmeno il motivo di
tali nomi, anche perche' a darceli fu una graziosa ragazza e non un vecchio ubriacone!
Vivo in casa con
noi, anzi vivono la casa piu' di noi. Sono felici possessori di ogni angolo
comodo o scomodo che sia, impelatori incalliti, poiche' essendo d pelo
medio-lungo, ne rilasciano in giro su cuscini, copridivani, coperte e accessori
vari in quantita' industriale.
Fratelli come si
conviene al termine, si abbracciano e si leccano a vicenda con la stessa
facilita' con cui ogni tanto si azzuffano selvaggiamente, seminando ciocche di
pelo arruffato.
Per uno strano
scherzo del destino Pinot, pur mangiando quanto l'altro, e' divenuto il doppio,
ma cio' non impressiona particolarmente Tocai, che da buon piu' piccino e'
anche il piu' discolo e impertinente.
I nostri divani
sono le loro lavagne magiche, i graffiti in essi contenuti sono la piu' alta espressione
del loro talento artistico, peccato che noi non capiamo questa arte e poco
gradiamo la ruvidita' della pelle garantita dai nostri writer felini.
Modestamente
parlando, sono il loro cambusiere. Mi occupo dell'acquisto delle vettovaglie e
della loro distribuzione, gratificato quotidianamente da mugolii e strusciate
continue, soprattutto al mattino quando, prima ancora di svuotare la vescica
notturna, debbo pensare urgentemente agli appetiti felini se non voglio finire
per terra, sgambettato dai fratelli affamati.
Consci del mondo
di merda che ci circonda, poco escono da casa, salvo Pinot che ogni tanto si
avventura nel parcheggio del mercato dei fiori o che si posiziona sopra una
colonna, dall'alto della quale guarda schifato il genere umano e quel poco di
genere felino che da li' transita. Tocai invece non ci pensa proprio, se ne
resta in casa o al massimo sul terrazzo, alla ricerca di improbabili lucine o
riflessi da rincorrere. Sembra uno snob, in realta' e' un fifone nato ed ha
paura anche della propria ombra!
Sono curiosamente uguali e diversi anche nel carattere, nella
migliore tradizione fraterna! La loro vita quotidiana e’ la vita che ogni
essere umano vorrebbe fare: mangiare quando hai fame solo alzando un braccio (ops
una zampa) e naturalmente roba buona e gradita; coccole solo quando ne hai
voglia, restituendo qualche “ron ron” di gratifica agli altri; dormire a giornate
intere in ogni luogo e posizione.
Ecco, questa e’ la metafora: per stare bene nella vita, bisognerebbe
che ognuno di noi avesse lo stesso concetto di comodita’ dei gatti……
Ciao Beppe, vedo con piacere che sei tornato a pubblicare...e con un post gattaro: condivido la riflessione che conviene seguire l'esempoi del gatto, lui sa sempre qual è la cos migliore a fare, o anche da non fare.
RispondiEliminaSaluti